Tanti “Tiburziani” all’appuntamento, per la visita delle cascatelle di Castel Giuliano, forse un numero “fuori limite”, gestibile da una guida umana nell’ambito di un’escursione!
LA GRANDE CASCATA DI “CASTEL GIULIANO”
Giornata ottima, fitta nebbia ci accoglie nel suburbio braccianese, dissoltasi poi in un breve lasso di tempo. Il percorso pianeggiante, per raggiungere le “Cascate”, trovato in condizioni simili a quello della precedente uscita (2010), mentre entro le forre, teatro vero e proprio delle cascate, ovunque, gran dissesto idrogeologico. Alcuni alberi verso le ferriere, abbattuti dal vento, precludono il passaggio sui sentieri, così pure appare interdetta la visita alla Cascata Alta del “Braccio di Mare”! Ottimo il percorso tra i boschi.
Scarsa la portata delle acque in caduta, malgrado le insistenti e copiose piogge delle settimane scorse. Bene la raccolta di funghi.
Si conclude così serenamente, la terza uscita, nel cuore della Lucumonia Caeretana, luogo ove gli Etruschi tiravano su abbondante acqua per i loro bisogni, la più proveniente dal Lago di Bracciano, attraverso il Torrente di Castel Giuliano, dalla Caldara di Manziana per l’omonimo Torrente e dal modesto Fosso Vaccinello; il percorso si snoda tra rocce “ferrose”, da cui gli etruschi trassero il minerale fonte di ricchezza e materia per fabbricare potente armi con cui contrastare invasioni nemiche. L’immensa forra tocca le estese necropoli etrusche della Banditaccia, di Monte Abatone ed Abatoncino.
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Vanì, 25-11-2012